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Rialto by the river – Cattive Compagnie

15 luglio 2020

teatro e musica a sostegno del Rialto

Lo spettacolo

Il Rialto è stato uno dei centri culturali più attivi degli anni Zero. In quindici anni di attività negli spazi del centro culturale sono passate più di trecento compagnie teatrali e duecento realtà musicali, alcune delle quali divenute poi le protagoniste della scena contemporanea. Il progetto di residenza urbana del Rialto, che permetteva di ospitare fino a cinque compagnie in prova per volta, coabitando lo spazio in diversi momenti dell’anno, ha contribuito a creare quell’humus di socialità informale da cui sono scaturiti incontri artistici importanti. Al Rialto hanno creato i loro lavori Fabrizio Arcuri e Lucia Calamaro, Giorgio Barberio Corsetti e Massimiliano Civica; ci sono passati Ascanio Celestini e Veronica Cruciani, Roberto Latini e Oscar De Summa; si sono incontrati Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, Daniele Timpano ed Elvira Frosini. Lì hanno trovato le prime ospitalità a Roma le compagnie emergenti italiane, da Teatro Sotterraneo e Babilonia Teatri e Licia Lanera e sempre lì artiste come Lisa Natoli e Tamara Bartolini hanno realizzato i loro progetti di formazione.

Oggi, a cinque anni dalla chiusura del centro culturale, in un momento di difficoltà per l’associazione che lo ha animato, è nata una rete di artisti e artiste che vuole sostenere lo spazio con momenti di incontro e una raccolta fondi. Il progetto “Cattive compagnie” è composta da una serie di momenti di incontro, di festa, per stare assieme e sostenere il Rialto. Al Teatro India alcuni artisti della rete e altri che sono passati per lo spazio teatrale dell’ex ghetto animeranno una serata flusso di musica e teatro che è anche un tributo alla creatività della capitale nata attorno agli spazi indipendenti.

Mentre è ancora incerto il futuro dello spettacolo dal vivo in molti si domandano quali potranno essere i modelli del futuro. Roma, con la sua storia di associazionismo e partecipazione, ha vissuto delle stagioni ricche di creatività e sperimentazione. La sua “caoticità” è stata, per certi versi, anche uno dei sui pregi. Accanto alle grandi istituzioni sono nati e cresciuti percorsi autorganizzati e indipendenti che costituiscono una peculiarità frastagliata e vitale, da cui sono emersi tanti dei protagonisti e delle protagoniste della scena artistica contemporanea. Forse, proprio oggi, questi luoghi intermedi possono suggerire un modello da cui ripartire, legato ai territori e agli artisti, con cui intrattengono relazioni più dinamiche e informali.
Questo patrimonio di creatività, tuttavia, sconta una doppia fragilità. Una storica, dovuta alla difficoltà di mettere a sistema e consolidare gli spazi della creatività indipendente e della socialità diffusa – siano essi spazi privati, associativi, o piccole imprese della cultura. E una difficoltà odierna, dovuta alla crisi economica innescata dalla pandemia del 2020. Come fare a trasformare una crisi in un momento di opportunità?
Vogliamo ragionarci in un dibattito aperto che coinvolgerà alcuni operatori culturali e alcuni rappresentati delle istituzioni.

Oltre lo spettacolo

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