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RedReading

21 e 22 marzo – 18 e 19 aprile – 15 e 16 maggio 2020

Quarta stagione – Tre Ritratti
un programma di e con Tamara Bartolini e Michele Baronio

Lo spettacolo

In un’atmosfera informale, un libro e il suo autore incontrano il teatro.
RedReading è un incontro tra il teatro e la potenza di un libro, tra la musica e la narrazione orale. Uno spazio di prossimità, un esercizio di vicinanza: una traduzione sentimentale e intima di un’opera letteraria condivisa con una comunità. Attraverso una costruzione drammaturgica e sonora intorno ad un testo, restituito in lettura e tradotto musicalmente, si apre il dialogo con gli ospiti invitati ad aprire sguardi e orizzonti di pensiero sugli argomenti e sulle suggestioni create dal RedReading per dar vita a un viaggio appassionato nella narrazione dei nostri anni, nelle storie di donne e uomini, di luoghi, di memorie e scelte.
«Ogni storia è la storia di ciascuno e di tutti»
Da qui partiamo per aprire la quarta stagione dei RedReading che torna al Teatro di Villa Torlonia con Tre ritratti che hanno segnato la storia del progetto. Un viaggio unico in tre tappe da condividere con il pubblico.
La stagione si apre a marzo con il concerto dedicato a Pier Paolo Pasolini e alle sue canzoni che prende vita dall’ultima intervista di Furio Colombo offrendoci uno sguardo sul presente e consegnandoci un’immagine vivida della città di Roma. Ad aprile ripartiamo proprio dalla città medaglia d’oro per la resistenza per raccontare la storia di Isabella e Giorgio Marincola attraverso l’intreccio di due libri: Timira di Wu Ming 2 e Antar Mohamed e Razza partigiana di Lorenzo Teodonio e Carlo Costa per ricordarci che “siamo tutti profughi senza fissa dimora”. A maggio diventiamo esploratori della terra sonora cantata dal premio Nobel Peter Handke, di quando il bambino era ancora bambino.
Come sempre in ogni RedReading avremo ospiti diversi chiamati a seguire fili di pensiero paralleli e intrecciati con le suggestioni scaturite da un libro. Per tutto il ciclo saranno con noi anche gli adolescenti del laboratorio teatrale Ritratti di un territorio – realizzato dal Teatro del Lido di Ostia e dal Liceo Anco Marzio – con i loro pensieri, urgenze e riflessioni.
RedReading è un progetto ideato da Bartolini/Baronio, è un programma teatrale che procede per stagioni, cicli ed episodi. La prima stagione composta da sette RedReading e coprodotta da Sycamore T Company si è svolta al Teatro Argot, e ha attraversato poi altri teatri, spazi, festival, con la partecipazione attiva del collettivo TerraNullius Narrazioni Popolari. La seconda stagione, una coproduzione Bartolini/Baronio | 369gradi in collaborazione con Carrozzerie n.o.t, si è configurata in un progetto speciale di tre RedReading dedicati ai temi della città, del governo e della terra.
La terza stagione al Teatro di Villa Torlonia – Teatro di Roma è stata un ciclo di quattro RedReading che hanno approfondito i temi del patto tra generazioni, del lavoro, della famiglia e dell’abitare.

RedReading #1
NOTTURNO PASOLINI_un concerto
dalle opere di Pier Paolo Pasolini e dal libro “L’ultima intervista di Pasolini” di F. Colombo e G. Ferretti

Un canto, un concerto notturno, un blues del corpo che spreme il succo dell’anima, “ne estrae il sudore, ne strappa le scintille e getta tutto nello spazio”. Cercare Pasolini di notte avendo come mappa le sue canzoni. Cercare parole che nascondono le nostre urgenze di dire, di rimettere in ordine i pezzi o di lanciarli nel caos. Suonare le domande, le speranze, le delusioni. Per dire di noi, del nostro scandalo, della nostra rabbia, della nostra dolcezza. Tutto è musica. Partiamo dalle sue canzoni e dalle risposte racchiuse dentro l’ultima intervista concessa a Furio Colombo la sera prima dell’incontro con la morte. Proseguiamo con indizi, odori, suoni, sudori, tracce. Incontriamo altri sguardi che ci raccontano punti di vista, ricordi, impressioni. Fuori c’è una luce che acceca, che non fa vedere, c’è odore di petrolio.

RedReading #6
COME FRATELLI E SORELLE_vite profughe, esistenze partigiane

dai libri: “Timira_romanzo meticcio” di Wu Ming 2 e Antar Mohamed (ed. Einaudi) e “Razza partigiana” di Lorenzo Teodonio e Carlo Costa (ed. Iacobelli)
Le storie sono di tutti – nascono da una comunità e alla comunità ritornano – anche quando hanno la forma di unautobiografia e sembrano appartenere a una persona sola, perché sono le sue memorie, la sua vita com’è il caso di questo romanzo meticcio.” Un omaggio che si nutre di parole, suoni, racconti, ricordi e immagini. Una festa per ricordarci da dove veniamo e chi siamo, per dare voce ad una storia che ci appartiene. Apriamo un album di famiglia, troviamo foto che parlano di un fratello e una sorella in cui specchiarci, perderci e ritrovarci. Sfogliando i ricordi di Isabella e Giorgio Marincola, sbirciando dentro quelle vecchie foto ingiallite di “bambini italiani dalla pelle scura”, ritroviamo anche le nostre foto, ci guardiamo e ci riconosciamo, come fossimo fratelli e sorelle sul filo di una frontiera sbarcati per cantare una memoria oltre i confini. “Siamo tutti profughi, senza fissa dimora nellintrico del mondo. Respinti alla frontiera da un esercito di parole, cerchiamo una storia dove avere rifugio.”

RedReading #7
QUANDO IL BAMBINO ERA BAMBINO_sguardi dentro la terra sonora di Peter Handke
dai libri “Infelicità senza desideri” e “Il canto della durata” di Peter Handke

Peter Handke considera lo spazio teatrale come l’ultimo miracolo che ancora si interroga, dove è ancora possibile l’incontro, dove è possibile fare delle domande. Apriamo lo spazio intimo del RedReading alla sua opera poliedrica con uno sguardo istintuale e come sempre “sentimentale” sui diversi “formati” che l’autore attraversa. Il nostro è un ritratto, un omaggio volutamente parziale, rivolto solo ad alcuni paesaggi che ci hanno parlato, che sono entrati nel nostro percorso. Suggestioni e riflessioni, piccole indagini, appunti, sguardi obliqui dentro i suoi romanzi, drammaturgie, poesie, sceneggiature. È un invito all’ascolto, al mettersi in cammino, ad attraversare la sua opera, insieme ai nostri ospiti. Per alcuni di loro Handke è materia di studio, altri lo hanno messo in scena o incontrato in collaborazioni e corrispondenze di sguardi sul mondo, c’è chi lo ha fotografato, tradotto e raccontato o chi parla una lingua che si nutre degli stessi paesaggi perduti. E poi c’è chi lo vuole cantare…così senza un perché come a volte fanno i bambini. E infine ci siamo noi esploratori della sua terra sonora.

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