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Tacete, o maschi

L’evento rientra nell’ambito della programmazione di Roma Capitale #DonneCultureRoma promossa da Roma Culture

Lo spettacolo

Appuntamento on-line in cui si intrecceranno interventi dal palco dell’Argentina e contributi da remoto: l’8 marzo abitato da voci di donne, artiste, studiose, musiciste, comiche, poetesse, che abiteranno la giornata internazionale della donna attraverso pensieri, versi, ragionamenti.
Il Teatro di Roma sceglie di ricordare la ricorrenza dedicata alle conquiste sociali e ai diritti delle donne proponendo voci plurali del protagonismo femminile, attivo nei vari settori dell’arte e del pensiero. Non una celebrazione ma uno spazio da occupare, con pensieri e voci che animano costantemente il panorama artistico e filosofico ma che, raccolte insieme in questa data sui social del teatro, restituiscono un panorama di impegno e pluralità di sguardo che ci racconta un pezzo importante del mondo artistico e del pensiero portato avanti dalle autrici.
Il titolo fa riferimento al primo verso di un sonetto di Leonora della Genga, una delle poetesse marchigiane del Trecento cui è dedicata una recente pubblicazione di Argolibri,Tacete, o maschi. Le poetesse marchigiane del ‘300 accompagnate dai versi di Antonella Anedda, Mariangela Gualtieri e Franca Mancinelli. Figure di Simone Pellegrini. Riprendendo la suggestione del libro, che mette a confronto voci contemporanee della poesia e voci antiche di poetesse che sono state a lungo espulse dalla storia della letteratura medievale, interamente maschile, abbiamo chiesto ad Antonella Anedda e Mariangela Gualtieri – due delle maggiori poetesse italiane – di leggere un sonetto di Ortensia di Guglielmo e Leonora delle Genga e le rispettive risposte poetiche elaborate a settecento anni di distanza. Avremo poi modo di ascoltare anche la produzione più recente di Gualtieri e Anedda, che leggeranno alcuni loro componimenti, mentre l’attrice comica Arianna Dell’Arti ci porterà all’interno di uno dei suoi racconti surreali, dove la nevrosi contemporanea che mina la stabilità dei rapporti umani diviene materia di divertita riflessione.
Silvia Federici, filosofa e attivista femminista, professoressa emerita all’Hofstra University di New York, è affidato il compito di sondare come il ruolo della donna nella società si sia delineato nel corso dei secoli come una forma di sfruttamento; ci racconterà il suo libro di recente pubblicato in italiano da Nero edizioni, “Caccia alle streghe, guerra alle donne” – un saggio che parte dal medioevo della caccia alle streghe per approdare al capitalismo dei nostri giorni.
Ci sarà spazio anche per la musica della talentuosa cantautrice Mimosa Campironi, già tra i protagonisti della seconda edizione di Metamorfosi cabaret, autrice di canzoni che interpretano il presente in modo divertito e affascinante.
Una ricorrenza il cui significato non va solo dichiarato ma praticato e vissuto in modo sempre più concreto: per questo motivo i contenuti che si susseguiranno in questa giornata di presa di parola sono stati realizzati nei giorni precedenti all’8 marzo, permettendo così alle artiste e studiose coinvolte di aderire allo sciopero indetto da sindacati, movimenti e associazioni di base, sostenendo così la mobilitazione.

Oltre lo spettacolo

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