Un pomeriggio, un parco, Berlino. Il 1923. Franz Kafka s’imbatte in una bambina disperata perché ha perso la sua bambola. Questo incontro inaspettato rappresenta lo spunto per l’ultima opera del grande scrittore. Ventuno giorni e tante lettere per immaginare un’altra verità: la bambola non è andata perduta, è partita per un lungo viaggio in giro per il mondo. Così Kafka s’inventa “postino delle bambole”. Della bambina nessuna traccia, degli scritti nemmeno, ma Jordi Sierra i Fabra, autore catalano, prova a ricostruire cosa potrebbe essere accaduto in un piccolo libro prezioso e intenso. Una storia che arriva a noi e all’autore del libro attraverso le parole Dora Diamant, compagna di Kafka e testimone unica di questa vicenda. Dentro una scena essenziale, tra teatro d’attore e teatro di recitazione, con l’aiuto delle videoproiezioni che animano i luoghi del viaggio straordinario della bambola, Valerio Malorni e Fabrizio Pallara danno vita a questo dialogo fantastico e profondo tra la bambina e lo scrittore. Un incontro tra umanità, tra condizioni diverse, diversi tempi della vita, ma dentro un’esperienza che appartiene a tutti: crescere, cambiare, lasciar andare.