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La classe

4 – 9 maggio 2021

uno spettacolo di Fabiana Iacozzilli | Cranpi
collaborazione alla drammaturgia Marta Meneghetti, Giada Parlanti, Emanuele Silvestri
performer Michela Aiello, Andrei Balan, Antonia D’Amore, Francesco Meloni, Marta Meneghetti

Lo spettacolo

La classe è un docupuppets con pupazzi e uomini. Un rito collettivo, in bilico tra La Classe morta di Tadeusz Kantor e I cannibali di George Tabori, in cui gli/le adulti/e, interpretati da pupazzi, rileggono i ricordi di un’infanzia vissuta nella paura di “buscarle”. Una storia che Fabiana Iacozzilli fa nascere dai ricordi delle scuole elementari all’istituto “Suore di carità” e in particolare da quelli legati alla sua maestra, Suor Lidia, ricreando la comunità dei compagni e delle compagne di scuola con la quale ha condiviso quella fase di vita, e ricomponendo i tasselli di una storia collettiva attraverso lo strumento dell’intervista.
Questi ricordi/pezzi di legno si muovono senza pathos su tavoli che rimandano a banchi di scuola, ma anche da macello o tavoli operatori di qualche esperimento che fu. Tutto intorno, silenzio. Solo rumori di matite che scrivono e compagni che respirano. Unica presenza in carne ed ossa è quella terrorizzante di Suor Lidia, che sfugge alla vista di pupazzi e pubblico. In questa ricerca di pezzi di memorie andate, emerge il ricordo in cui Suor Lidia affida a Fabiana la regia di una piccola scena per una recita scolastica decidendo, forse, insieme a lei, la vocazione della sua alunna.
Mentre le registrazioni vocali dei/lle compagni/e fanno da sfondo alle azioni degli esserini manipolati sulla scena, La Classe passa dal parlare di abusi e di potere a parlare di vocazione, facendo emerge una domanda: “che cosa ci facciamo con il dolore?”; “cosa ogni essere umano è in grado di diventare a partire dal proprio dolore?”

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