Cosa rende tanto immorale la scrittura di De Sade? Perché provoca da sempre gli stessi effetti disturbanti in chi legge le sue opere?
La Philosophie dans le boudoir ou Les instituteurs immoraux è un dialogo drammatico-filosofico pubblicato nel 1795 che tratta dell’educazione di una giovane vergine durante la Rivoluzione Francese, periodo in cui avvengono quelle grandi trasformazioni alla base di ciò che chiamiamo mondo moderno. Dopo Pier Paolo Pasolini e Robert Walser, il regista Fabio Condemi prosegue il confronto con i grandi romanzi di formazione “alla rovescia”, strutturando lo spettacolo in cinque lezioni: cosa è morale e cosa immorale? Come osserviamo e come rappresentiamo un corpo nudo? Siamo indispensabili alla natura? L’omicidio, in base alle leggi di natura, è veramente un crimine? E infine, come si chiedeva Simone de Bouvoir, «Dobbiamo bruciare Sade?». Il palco diventa un luogo al riparo, in cui sperimentare un crescendo di teorie e pratiche che hanno come unico scopo quello di demolire tutte le convinzioni morali della giovane Eugénie. La filosofia nel boudoir, nato nell’ambito del progetto Oceano Indiano, arriva al Teatro India dopo il debutto alla Biennale di Venezia 2020.