Sovrimpressioni ROMA

Sovrimpressioni_ROMA è una performance liberamente ispirata a Ginger e Fred di Federico Fellini, prodotta dal Teatro di Roma e presentata come prima tappa di tre appuntamenti dedicati a Deflorian/Tagliarini. Come Pippo e Amelia, il duo protagonista del film, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini si ritrovano sulla scena nella forma della coppia artistica che li ha resi noti: hanno avuto a loro modo successo, la vicinanza ha confuso alcuni confini tra i due e nello stesso tempo la lunga convivenza sul palco li ha resi meno amici, più appuntiti nel bisogno di evidenziarsi. In un gioco di rimandi e interpolazioni, il duo prende in prestito il titolo dalla raccolta poetica di Andrea Zanzotto del 2001, rendendolo filtro espressivo del lavoro, nel suo bisogno di sovrapporre artificio e natura, lingua madre e neologismi, rapporto con le cose e lampi del pensiero. Nel film di Fellini, Pippo – Marcello Mastroianni – e Amelia – Giulietta Masina – sono due artisti che non hanno mai fatto successo, conosciuti per la loro imitazione della famosa coppia Ginger Rogers e Fred Astaire, che tornano dopo molti anni a esibirsi in pubblico in un programma televisivo scoppiettante di banalità e volgarità. Daria e Antonio si pongono in controluce rispetto alle loro figure, sovrapponendo biografia e finzione, rincorrendo le storie altrui per ritrovarvi dentro la propria, e osservando da lì il presente, quello sfondo che preme sulle nostre scelte. In scena scorre ciò che accade tra il momento in cui i due fanno ingresso nello spazio dal loro presente e quello in cui, dopo un’ora, si ritrovano invecchiati. Non per assomigliare ai due attori o ai due personaggi, ma per assomigliare a quell’età che hanno e che da fuori loro ancora non vedono.
Da questo stesso oggetto di studio, oltre a Sovrimpressioni_ROMA nascono anche Avremo ancora l’occasione di ballare insieme, che debutta il 12 ottobre al Teatro Argentina in collaborazione con Romaeuropa Festival, e il film-documentario Siamo qui per provare realizzato con Jacopo Quadri e la fotografia di Greta De Lazzaris.