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Un cuore a pedali

liberamente ispirato al libro Appunti di Geofantastica di Gianluca Caporaso e Sergio Olivotti – Editore Lavieri
di e con Ippolito Chiarello
regia, scene e luci di Michelangelo Campanale
costume e oggetti di scena Lilian Costumi

 

Lo spettacolo

Lo spettacolo nasce sul campo, scritto e provato in strada, sotto le finestre, nella modalità del mio Barbonaggio teatrale, durante la pandemia, cercando di mettersi in ascolto. Dalla strada è arrivato nelle scuole e arriva nei teatri.

Un eccentrico esploratore, un viaggiatore straordinario, sempre in cammino, in bicicletta e con tutti i suoi bagagli/casa addosso. Un viaggiatore capace di carpire le storie più intime e segrete delle città che attraversa e di ricostruire, con esse, una geografia fantastica quanto illuminante. Un creatore di mondi. Un appassionato di città.
Sono racconti appuntati nel suo quaderno, libro, diario, perché è importante non dimenticare. Non basta ascoltare, bisogna memorizzare, non basta sentire, bisogna scolpire nella testa e nel cuore. Storie di città vere (in quanto immaginate) ma, come avverte l’esploratore, in esse non tutto sembrerà vero e non tutto sembrerà falso.
Bisogna imparare a viaggiare tutti i giorni, da quando apriamo gli occhi, anche senza partire, anche solo per restare. Arriva in bici (in teatro, ma lo puoi anche chiamare sotto le tue finestre, o in piazza nella forma del Barbonaggio Teatrale) e allestisce il suo spazio (autoportante), per raccontare i suoi viaggi, e raccogliere informazioni su quella città, o luogo della terra. Un vero e proprio allenamento, anche fisico, al viaggio, alla fantasia, allo sguardo, all’invenzione, alla meraviglia, guidati da Mister Nasca, nobile di nascita ed esploratore di professione, mangiatore di parole, scrutatore di strade, agitatore di gente felice. Mister Nasca, in ogni sua tappa, con valutazioni “fantastiche” e misurazioni strampalate e guardando negli occhi il pubblico che incontra, afferma di scegliere, ogni volta, la città più adatta da raccontare, per ottenere il massimo del risultato. Ma in verità racconta sempre la stessa, la sua preferita: la città dei sogni, perché è la storia di un gruppo di bambini, esploratori come lui, che viaggiano perché una città vorrebbero fondarla. Dopo aver fatto la sua sosta-racconto ed essersi assicurato di aver istruito le persone al viaggio, ricompone tutte le sue mercanzie e riparte in bici, scomparendo e allontanandosi ritornando sulla strada. Una vera e propria apparizione magica che cerca di mettere in moto l’immaginario dei bambini.

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