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Bros

concezione e regia Romeo Castellucci
musica Scott Gibbons

collaborazione alla drammaturgia Piersandra Di Matteo
assistente alla regia Silvano Voltolina
scrittura degli stendardi Claudia Castellucci
con Valer Dellakeza e con gli agenti Luca Nava, Sergio Scarlatella
e con Giovanni Antonini, Filippo Braucci, Sandro Calabrese, Sergio Casini
Davide Cherstich, Nicola Ciaffoni, Marcello Di Giacomo, Stefano Donzelli, Gabriele Ferrara
Francesco Gentile, Damjan Gomisel, Pietro Lancello, Alessandro Mannini
Mauro Mercatali, Michele Petrosino, Lorenzo Picca, Danilo Rubcich
Nicolas Sacrez, Piergiorgio Maria Savarese, Fabio Sinnona, Carlo Suppressa
Andrea Vellotti, Vincenzo Vennarini, Luigi Vilotta e con il piccolo Filippo Fermini

Lo spettacolo

Il nodo tra attore e spettatore si stringe sino a soffocare ogni distinzione.
La recita coincide con la vita che accade realmente.
La parte non è più da preparare, ma da verificare.
Nessuna improvvisazione, ma il baratro di un presente assoluto.

Lo spettacolo contempla la partecipazione di un folto gruppo di uomini anonimi. Questi uomini – chiamati dalla strada – ne sono i protagonisti assoluti, pur essendone all’oscuro. Ciascuno di loro, per poter partecipare alla rappresentazione, deve firmare un indice comportamentale a cui promette di attenersi fedelmente. Nelle regole sono indicati i suoi doveri di “attore”. Anche dopo la firma gli “attori” rimarranno all’oscuro dello spettacolo. A pochi minuti dall’inizio dello spettacolo a ciascuno “attore” è consegnata una divisa da poliziotto e un dispositivo auricolare. All’apertura del sipario gli “attori” devono scrupolosamente eseguire gli ordini impartiti loro per via auricolare. I comandi sono ricevuti individualmente. Ciascun poliziotto apprende in tempo reale i comandi. Ciascuna azione è compiuta nel tempo determinato dall’ordine. La matrice dei comandi rimane fuori scena, invisibile agli spettatori.

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