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La stoffa dei sogni

di Armando Pirozzi
uno spettacolo di Massimiliano Civica
con Renato Carpentieri, Vincenzo Abbate e Maria Vittoria Argenti
costumi di Daniela Salernitano

Lo spettacolo

La stoffa dei sogni è un testo in un unico atto con tre personaggi. L’azione si svolge in una piovosa notte invernale, quando un cabarettista dalla lunga e non sempre fortunata carriera va a trovare la figlia, trovandosi a passare dalle sue parti durante una piccola tournée. È accompagnato da un ragazzo, il giovane collega di scena e suo affezionato allievo. C’è di mezzo una bega familiare da risolvere, e la figlia non gradisce l’intromissione del padre, da sempre assente e fuggiasco. Tra i due non corre buon sangue, e la tensione è palpabile. D’altro canto, il giovane collega considera il suo maestro come un padre, e cerca di aiutarlo. I tre proveranno a confrontarsi durante questa notte strana, per certi versi prodigiosa.
Il testo esplora alcuni temi come la relazione tra padri e figli e quella forse paradossalmente più tenace tra maestro e allievo. E il rapporto quasi fanatico dell’uomo di teatro con la sua professione-ossessione, fatto di rinunce spietate e di sogni maestosi, alla ricerca costante di una misteriosa magia.
Armando Pirozzi

La fantasia è un’isola in cui, di tanto in tanto, tutti noi ci rifugiamo per curare le ferite che la realtà infligge al nostro ego: lì torniamo ad essere “il protagonista della festa” e viviamo quella vita piena di avventure che da bambini eravamo convinti ci fosse destinata.
Il protagonista de La stoffa dei sogni è un vecchio attore che invece sull’isola della fantasia ha voluto passare tutta la vita, sperando di conquistare il centro della “scena”, fuggendo via dalle noie, dalle responsabilità e dai compromessi che vivere accanto agli altri, nella realtà, comporta.
Sogno e bugia hanno una stoffa comune e la fantasia è insieme spinta a immaginare nuove possibilità e fuga dalla vita così com’è. L’artista, il sognatore e il bugiardo non si arrendono alla realtà: un gesto in bilico tra grandiosità e vigliaccheria, tra pieno e vuoto, tra riscatto e rinuncia.
Ma tutta questa mitologia attorno al gesto dell’artista forse confina col ridicolo: perché, forse, il gesto più creativo, quello che richiede un coraggio da leoni, è mettere in secondo piano noi stessi, per aprirci alla relazione con gli altri, perdonandoli e perdonandoci.
La scelta tra sogno e realtà è lo scacco matto che la vita fa a tutti noi.
Massimiliano Civica

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