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LA VOCE UMANA

Lo spettacolo

Ogni giovedì, in quella grande sala di Asinitas che è scuola di italiano la mattina e teatro il pomeriggio, abbiamo provato La voce umana. Abbiamo indagato la voce come strumento di relazione tra persone italiane e persone straniere.
La voce umana è un viaggio che passa attraverso la memoria, a partire dall’infanzia: la mia voce di bambina com’era? Qual è il suono delle voci che chiamavano il mio nome? Il viaggio procede nel tempo, la voce cerca nelle radici luoghi di libertà, diventa grande, si nasconde, si perde, scappa, lotta. Cosa c’è dentro la tua voce? Che paesaggi abita? C’è sempre una voce che chiama un’altra voce, a volte quest’altra voce non risponde, come nel testo di Cocteau La voce umana, e allora la voce è appesa a un filo. La voce ha preso parola sulla scena creando un’onda sonora di immagini – nate anche dall’uso della lavagna luminosa – che sono sogni, ombre, visioni che la voce proietta in avanti, nel futuro. Cosa farai da grande? Per cosa vale la pena vivere, essere qui? Forse per raccogliere le parole e darle poi agli altri, perché altrimenti, alla fine, rimarremmo senza nulla da dirci. Farne dono, insieme, per dire a chi sta dall’altra parte del filo “ascolta come mi batte forte il tuo cuore”.

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