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Me Myself and AI / A-Broad

Teatro Torlonia, 15 giugno 2025
Apertura pubblica dei workshop condotti da Roberto Scarpetti, nell’ambito di PAV/Fabulamundi Playwriting Europe New Voices

Me Myself and AI
testi degli attori e delle attrici del Corso di Perfezionamento Andrea Basile, Marco Fabrizi, Lorenzo Fochesato, Niccolò Massi, Nathalie Podbielski, Giulia Sucapane
con Andrea Basile, Anna Dall’Olio, Aurora Di Modugno, Lorenzo Fochesato, Niccolò Massi, Nathalie Podbielski, Federica Quartana

A-Broad
testi di Yuri Casagrande Conti (Qualcosa a riguardo), Denise Diaz Montalvo (Paloma) e Tatjana Motta (Mary Celeste)
con gli attori e le attrici del Corso di Perfezionamento Andrea Basile, Anna Dall’Olio, Aurora Di Modugno, Lorenzo Fochesato, Niccolò Massi, Nathalie Podbielski, Federica Quartana

Lo spettacolo

Me Myself and AI

Otto testi brevi sviluppati all’interno del workshop Me Myself and AI, organizzato da PAV per Fabulamundi Playwriting Europe New Voices per il Corso di Perfezionamento per attrici e attori del Teatro di Roma.
Gli autori, Andrea Basile, Marco Fabrizi, Lorenzo Fochesato, Niccolò Massi, Nathalie Podbielski e Giulia Sucapane, si sono confrontati con una delle questioni più scottanti riguardo all’autorialità nel nostro presente: quanto e come usare l’intelligenza artificiale generativa nelle opere dove al centro dovrebbe esserci la creatività umana. Una questione che solleva molteplici domande.
Cosa è un autore? Cosa un’idea? Cosa è un punto di vista? Se l’intelligenza artificiale generativa è in grado di proporre delle idee, si può anche considerare come un’autrice? Quali sono i limiti di utilizzo dell’intelligenza artificiale in chiave creativa? Fino a che punto può essere considerata solo uno strumento?A metà tra lavoro collettivo e individuale, il workshop ha provato ad affrontare questi problemi, suggerendo una modalità di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale non invasiva e che facesse restare al centro di un testo teatrale la creatività umana.

 

 

A-Broad

Come si misura una frontiera? Cosa significa oltrepassarla?
Quali sono le tracce del nostro passaggio?
C’è ancora casa al di là della frontiera?
Yuri Casagrande Conti, Denise Diaz Montalvo e Tatjana Motta, nel corso del workshop A-Broad per PAV/Fabulamundi Playwriting Europe New Voices, si sono domandati quali potessero essere le connessioni, i rimandi, gli specchi, degli ultimi trent’anni di flussi migratori tra Italia e Romania (o più in generale l’Europa dell’est), in entrambe le direzioni. Ne è nato un testo collettivo, formato da tre episodi intrecciati tra loro.
In Qualcosa a riguardo, un’adolescente romena, armata di pistola, fa irruzione in un ristorante italiano di una indefinita città romena. È alla ricerca di suo padre, un padre italiano che aveva avuto un’avventura con sua madre e che lei non ha mai conosciuto.
In Paloma, una ventenne nata e cresciuta in una città dell’Italia centrale, si confronta con uno sradicamento che non aveva immaginato di dover affrontare. I suoi genitori, appena andati in pensione, sono tornati in Romania, e lei non sa più dove sia casa sua.
In Mary Celeste, due sorelle attendono il ritorno del padre, un uomo che per lavoro viaggia nell’Europa dell’est e di cui da mesi si sono perse le tracce. A tornare è la Volvo S80 del padre, senza nessuno a bordo, ma carica di indizi di ciò che significa attraversare una frontiera.

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