DANZA
Antigone
28 – 31 maggio 2026
regia e coreografia Alan Lucien Øyen
con Enoch Grubb, Douglas Letheren, Pascal Marty, Antonin Monié, Nazareth Panadero, Héléna Pikon, Julie Shanahan, Fernando Suels Mendoza, Meng-Ke Wu
DANZA
28 – 31 maggio 2026
regia e coreografia Alan Lucien Øyen
con Enoch Grubb, Douglas Letheren, Pascal Marty, Antonin Monié, Nazareth Panadero, Héléna Pikon, Julie Shanahan, Fernando Suels Mendoza, Meng-Ke Wu
Una convinzione per tempi incerti.
In un mondo caratterizzato da una crescente incertezza, noi combattiamo per ciò in cui crediamo. È un momento in cui abbiamo convinzioni intense, ma nessuno ascolta l’altro. Parliamo tra di noi con le cuffie indossate – e se ascoltiamo, è attraverso podcast realizzati da terzi che curano ogni nostra opinione. Con gli occhi fissi sulle nostre macchine di propaganda personali, messe a punto dai nostri stessi pensieri e delle nostre stesse azioni, confermiamo le nostre paure più profonde e siamo co-autori di incubi in una rete di altri. Stiamo gridando alla nostra cerchia e cantando a orecchie sorde – è un momento di incredibile polarizzazione. Ma chi ha ragione e chi ha torto, quando non c’è un terreno comune? L’Antigone di Sofocle, risalente a tremila anni fa, affronta un dibattito profondamente attuale.
La dignità umana e l’umiltà sono in gioco in una lotta per il rispetto delle leggi umane.
Che cos’è la civiltà umana senza rispetto? Senza la dignità degli altri? Coloro che seguono la politica globale potrebbero scoprirlo presto.
Con un cast fenomenale – alcuni dei danzatori più acclamati del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, assieme ai danzatori della mia compagnia, winter guests – sono entusiasta di esplorare Antigone attraverso la loro straordinaria fisicità e teatralità. La nostra Antigone non è una messa in scena del testo di Sofocle, ma una radicale reinterpretazione della sua tragedia senza tempo attraverso la poesia fisica del Tanztheater, unita alle parole e alla danza contemporanea. Più di una semplice narrazione, è una riscoperta delle idee affrontate nell’opera – attraverso i movimenti, le parole e le situazioni. Cerchiamo un’espressione profondamente umana che affronti i dilemmi irrisolti del testo: dovere, dignità, moralità e la complessità del potere.
Attraverso il vento ululante e gli uccelli che gridano, attraverso il dolore disperato e la tirannia violenta, le scene dell’opera ci sbattono in faccia la loro urgenza sui nostri dilemmi contemporanei. In un’epoca in cui ciò che è sbagliato è considerato malvagio e ciò che è giusto viene liquidato come ipocrita, dov’è Dio in tutto questo caos?
Partendo dall’eredità del Tanztheater, puntiamo a un linguaggio performativo altamente fisico e carico di emozioni, capace di eguagliare la grandezza di questa storia infinitamente importante. Non riesco a immaginare un gruppo di danzatori migliore per incarnare le contraddizioni insite nel cuore di Antigone – esprimendo la lotta oltre ciò che le parole possono contenere. (Alan Lucien Øyen)
in lingua originale con sovratitoli in italiano
collaboratori creativi Daniel Proietto, Andrew Wale
scene Åsmund Færavaag
costumista Stine Sjøgren
luci Martin Flack
suono Gunnar Innvær
video Mathias Grønsdal
responsabile tecnico Chris Sanders
direttore di scena Daniel Hones
responsabile costumi Anna Lena Dresia
produttore esecutivo Essar Gabriel
produttrici Ornella Salloum / per winter guests: Syv mil v/Tora de Zwart Rørholt / Ingrid Saltvik Faanes
foto di scena Mats Bäcker
immagine Ghost-Copyright Alan Lucien Øyen
produzione Winter Guests
in coproduzione con
Fondazione Teatro di Roma
The Norwegian Opera and Ballet
con il sostegno di Arts Council Norway, Città di Bergen
supporto per lo spazio prove gentilmente offerto da Pina Bausch Zentrum