Lungo viaggio verso la notte
4 – 15 febbraio 2026
di Eugene O’Neill
traduzione Bruno Fonzi
adattamento Chiara De Marchi
regia Gabriele Lavia
con Gabriele Lavia, Federica Di Martino
e con Jacopo Venturiero, Ian Gualdani, Beatrice Ceccherini
4 – 15 febbraio 2026
di Eugene O’Neill
traduzione Bruno Fonzi
adattamento Chiara De Marchi
regia Gabriele Lavia
con Gabriele Lavia, Federica Di Martino
e con Jacopo Venturiero, Ian Gualdani, Beatrice Ceccherini
Scritto tra il 1941 e il 1942 (prima assoluta nel febbraio 1956 a Stoccolma) Lungo viaggio verso la notte, dopo la morte dell’autore, vinse il Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1957 ed è considerato il capolavoro del drammaturgo statunitense. Ha avuto numerose messe in scena in tutto il mondo, con la prima in Italia nel 1957 al Teatro Valle di Roma a cura di Renzo Ricci. Dell’opera, Sidney Lumet diresse la regia per il primo adattamento cinematografico nel 1962 con Katharine Hepburn e Ralph Richardson. Long Day’s Journey Into Night è il titolo che Eugene O’Neill dà alla sua opera centrale, alla sua opera-confessione. (Il padre di O’Neill era stato un attore di grande successo, come il protagonista della sua opera teatrale). La casa-prigione della “famigliaccia” che O’Neill ci racconta, in fondo, è proprio casa sua. E qui sta il cammino tortuoso di una possibile messa-in-scena-viaggio di quest’opera, davvero amara, scritta da O’Neill ormai vicino alla morte per fare “un viaggio all’indietro” nella sua vita. Un viaggio impietoso dentro l’amarezza di un fallimento senza riscatto. Le vite degli uomini sono fatte di tenerezza e violenza. Di amore e disprezzo. Comprensione e rigetto. Di famiglia e della sua rovina.” (Gabriele Lavia)
scene Alessandro Camera
costumi Andrea Viotti
musiche Andrea Nicolini
luci Giuseppe Filipponio
suono Riccardo Benassi
foto Tomasso Lepera
produzione Effimera – Fondazione Teatro della Toscana