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Mi manca Van Gogh

20 – 30 novembre 2025

monologo di e con Francesca Astrei

 

Lo spettacolo

All’interno di un museo, il commento ad un quadro di Van Gogh da parte di una guida turistica, si trasforma in un flusso di coscienza che tesse un legame tra la vita dell’artista esposto e la vita di un’amica d’infanzia della narratrice. Storie apparentemente distanti, accomunate dalla violenza del giudizio che la società ha ineluttabilmente espresso su di loro. La narratrice diviene così portavoce di quel senso di impotenza che spesso ci pervade di fronte a situazioni che percepiamo come più grandi di noi, della costante ricerca de “la cosa giusta da fare al momento giusto”, e della difficoltà nell’affrontare il dolore di una perdita di cui, in parte, ci sentiamo responsabili.
Anche Michela, agli occhi della narratrice, è vittima di una società che la “suicida” emotivamente. La sua storia, ispirata a un fatto accaduto in Italia nel 2017, è solo una delle tante vittime di revenge porn, un reato che coinvolge la diffusione di immagini o video sessualmente espliciti senza consenso. Questo fenomeno ha un impatto devastante, causando gravi danni psicologici come vergogna, ansia, depressione, isolamento sociale, e talvolta portando all’autolesionismo o al suicidio. Il revenge porn riguarda spesso anche minorenni e non può essere ignorato nel suo tremendo effetto sulle vittime.

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