Lo spettacolo
Una donna entra nella redazione del Popolo d’Italia, il giornale fondato da Benito Mussolini dopo il licenziamento dall’“Avanti!”. Quella donna è Margherita Sarfatti: intellettuale colta e benestante, collezionista, critica d’arte, fondatrice del gruppo Novecento e mecenate di artisti come Boccioni, Sironi, Funi e dello stesso Mussolini, che contribuì a trasformare nel “Dux”.
Sarfatti è il titolo dello spettacolo scritto da Angela Dematté, nato da un’idea di Massimo Mattioli e Claudia Coli, che ne è anche protagonista. La drammaturgia esplora la relazione profonda tra arte e potere durante il fascismo, raccontando la vicenda di una donna che, nel tentativo di dare senso alla propria vita artistica, materna e amorosa, ripercorre i momenti cruciali della storia italiana.
«Che una donna abbia contribuito in modo determinante, ma anche inquietante, alla costruzione del mito del Duce e dell’arte del Novecento — scrive Dematté — è ciò che mi ha spinto a raccontare questa storia».
Il regista Andrea Chiodi restituisce un ritratto complesso e umano: non solo l’amante del Duce, ma una figura visionaria, capace di influenzare cultura e politica, poi esclusa dal potere che aveva contribuito a creare. In scena, Sarfatti si confronta con la propria memoria e con un destino che intreccia arte, ideologia e sentimento.
Info e orari
Crediti
scene Guido Buganza
costumi Ilaria Ariemme
musiche Daniele D’Angelo
luci Orlando Cainelli
foto di Elisa Vettori
una coproduzione MART museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Teatro Stabile di Bolzano, Centro Servizi Culturali Santa Chiara