Fabio Condemi
Fabio Condemi è nato a Ferrara il 5 giugno del 1988.
Nel 2011 si diploma al corso propedeutico della scuola del Teatro Stabile di Genova e nel 2012 inizia il corso di regia dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma, dove si diploma nel 2015 con Bestia da stile di Pier Paolo Pasolini. Come regista comincia nel 2012 con uno studio sul dramma Esuli di James Joyce. Nel 2015, in occasione dell’anniversario dei quarant’anni dalla morte di Pasolini ha curato la riduzione radiofonica del “Manifesto per un nuovo teatro”. Nel 2016 mette in scena Bestia da stile di Pier Paolo Pasolini. Nel 2017 presenta il suo studio Il sonno del calligrafo tratto dal romanzo “Jakob Von Gunten” di Robert Walser alla sezione College della Biennale Teatro di Venezia, ricevendo una menzione speciale per “il rigore e l’inattesa ironia con cui ha affrontato un autore complesso come Robert Walser (…)”.
Nel 2018 il suo lavoro Jakob Von Gunten debutta alla Biennale Teatro di Venezia. Nel 2019 ha diretto Gabriele Portoghese nel monologo Questo è il tempo in cui attendo la grazia, tratto dai testi poetici e dalle sceneggiature di Pasolini.
Dal 2016 è assistente di Giorgio Barberio Corsetti con il quale ha collaborato per diversi allestimenti teatrali e operistici. E’ stato assistente di Fabio Cherstich per l’allestimento della Turandot di Puccini al Teatro Massimo di Palermo nel 2019.
Nell’ambito di Oceano Indiano, Fabio Condemi sarà a lavoro su La filosofia nel boudoir, proponendo al pubblico il laboratorio Dobbiamo bruciare Sade. Laboratorio di scrittura come eccesso, rivolto ad attori e attrici, e Oratorio virtuale, concerto con Alberto Barberis, Elena Rivoltini e Rajan Craveri.
È poi a lavoro sulla sua nuova produzione La filosofia nel boudoir, che nella prossima stagione sarà presentata al Teatro di Roma.
Cosa rende tanto scandalosa la scrittura di De Sade? Perché provoca gli stessi effetti disturbanti in coloro che lo leggono dal ‘700, dopo gli orrori della Seconda Guerra Mondiale e in noi che lo leggiamo oggi? Sade ci mette freddamente davanti a uno specchio e analizza in modo implacabile il nostro rapporto con il limite. Con la Filosofia nel boudoir Fabio Condemi prosegue la ricerca su dei testi di ‘formazione alla rovescia’ e su degli autori con una propensione (o una condanna) a uscire dal mondo e a scomparire, lasciando una traccia però di cui non riusciamo a liberarci.