Leo
Dal 25 gennaio al 20 febbraio al Teatro Argentina si parte alla scoperta del Genio di un bambino che il mondo conoscerà come Leonardo da Vinci, Leo, da un’idea di Alberto Nucci Angeli e Lorenzo Terranera, per la regia di Francesco Frangipane
Dal 25 gennaio al 20 febbraio al Teatro Argentina di Roma
LEO
da un’idea di Alberto Nucci Angeli e Lorenzo Terranera
testo Luisa Mattia e Alberto Nucci Angeli
regia Francesco Frangipane
con (in ordine di apparizione)
Silvia Salvatori, Arcangelo Iannace, Vincenzo De Michele, Beatrice Fedi
scene Lorenzo Terranera – costumi Roberta Spegne
luci Giuseppe Filipponio – musiche Roberto Angelini
Produzione Teatro di Roma in collaborazione con Unicef
La figura del grande scienziato-artista restituisce alla scena un inedito Leonardo fanciullo, pronto ad ammaliare il pubblico con la sua fresca creatività ritrovata in una particolare seconda giovinezza. Scritto da Luisa Mattia e Alberto Nucci Angeli, con protagonisti Silvia Salvatori, Arcangelo Iannace, Vincenzo De Michele, Beatrice Fedi, lo spettacolo rientra nelle nuove produzioni del Teatro di Roma che compongono il segmento di Stagione IL TEATRO FA GRANDE, l’articolato programma di spettacoli e progetti per spettatori da 0 a 99 anni che trasforma il palcoscenico in un atelier della fantasia per tutte le età, dove formare le prossime generazioni di spettatori. Un cartellone che accoglie 4 nuove produzioni, 6 ospitalità, 119 recite e numerosi laboratori gratuiti per insegnanti e studenti: un progetto diversificato dedicato al pubblico dei bambini, dei ragazzi, delle famiglie e delle scuole per un mix tra narrazione, gioco, video, musica, interazione e interattività.
Di Leonardo da Vinci si conoscono le invenzioni, i suoi quadri, le armi, gli studi sul volo, sull’anatomia, gli indovinelli, la filosofia, anche i suoi protettori, i suoi spostamenti, le sue domande e l’incidenza nel mondo attuale. «Quello che non sappiamo è che bambino era, quali erano i suoi giochi, quali i suoi amici, cosa lo catturava? E se dietro al più straordinario genio della storia dell’umanità non ci fosse che il più comune dei desideri?», ma lo scopriamo partendo dal Castello di Clos-Lucé ad Amboise. Siamo nel 1517, Leonardo, pittore, architetto e ingegnere presso la corte del Re di Francia, è ormai avanti negli anni. In procinto di svelare un importante segreto, si chiude in se stesso, nelle sue meditazioni, e smette di parlare. Più di un medico pensa che il genio di Vinci sembra essere tornato bambino e che solo i suoi amici potrebbero aiutarlo a tornare in sé. Per risolvere il problema, il Re invita a corte Lisa, il primo tenero amore dell’infanzia di Leonardo, e il vecchio amico Maso. Introdotti nella camera studio di Leonardo, dove questi giace anziano e malato, Lisa e Maso vedono l’enorme armadio pieno di cassetti e sportelli che domina l’intera stanza in lungo e in largo e che conserva tutte le invenzioni e i progetti del genio. I due accortosi che con l’amico c’è poco da fare e che anche quando proferisce qualche rara parola questa è sconnessa e infantile, decidono di cercare il segreto, stando attenti a non farsi sorprendere da quello strano servitore. Ma nessuno di quei cassetti e sportelli si apre e non ci sono chiavistelli: sicuramente una diavoleria del loro vecchio amico sottintende all’apertura di quell’armadio. Leonardo si rigira nel letto e la sagoma del suo corpo lentamente si affloscia fino a scomparire e da sotto il letto ne esce fuori un bambino: Leo stesso, tornato bambino che, con aria misteriosa, comincia ad aprire stipi e offrire oggetti.
Quel bambino/vecchio vuole giocare con i suoi amici e nel farlo apre i cassetti, ognuno con una sua combinazione, cosa che induce Maso e Lisa ad assecondarlo: giocando e ripercorrendo l’ultimo anno insieme a Vinci, i tre arriveranno a svelare un segreto che sarà davvero la misura di tutte le cose.
IL TEATRO FA GRANDE! continua la programmazione con il Carosello teatrale del Laboratorio Integrato Piero Gabrielli per raccontare l’identità nazionale attraverso storie, canzoni e pantomime di giovani italiani (2/5 giugno, Argentina). Tra le ospitalità al Teatro India Fa’afafine – Mi chiamo Alex e sono un dinosauro per la regia di Giuliano Scarpinato, progetto vincitore Premio Scenario Infanzia 2014 (2/3 aprile) a cui si affianca un altro spettacolo finalista della medesima edizione, Astronave51, liberamente ispirato al romanzo Nick e il Glimmung di Philip Dick scritto e diretto da Caterina Carpio e Alice Palazzi (16/17 aprile); mentre al Teatro Argentina, storie di impegno civile e di riscatto sociale, come quelle che raccontano di vittime conosciute e sconosciute della criminalità organizzata, si intrecciano tra loro in Dieci Storie proprio così, opera-dibattito sulla legalità da un’idea di Giulia Minoli con la regia di Emanuela Giordano (21/23 aprile); e, dopo che 15 mila bambini hanno cantato La Traviata lo scorso maggio, le ugole infanti si metteranno nuovamente alla prova in La Cenerentola di Gioachino Rossini (26 aprile/29 maggio), un progetto dell’Associazione Musicale Europa InCanto, in omaggio a Rossini, il cui Barbiere debuttò proprio all’Argentina duecento anni fa (20 febbraio 1816).
INFO TEATRO DI ROMA
Ufficio promozione: tel. 06.684.000.346 – www.teatrodiroma.net
Orari spettacolo:
lunedì 25 gennaio ore 21 I lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 10.30 I
sabato ore 15.30 I domenica ore 11.00 I 1,2, 8, 15 e 16 febbraio riposo
Biglietti spettacolo: bambini 10 € adulti 15 € I matinée per le scuole bambini 8 € adulti 12€
Under14 card 36 €_ 4 ingressi per bambini e adulti a scelta al Teatro Argentina per gli spettacoli del Teatro Ragazzi (platea, palchi platea, I e II ordine).
Ufficio Stampa Teatro di Roma:
Amelia Realino
tel. 06.684.000.308 I 345.4465117
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