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S 62° 58′, O 60° 39′

S 62° 58′, O 60° 39′


uno spettacolo di Peeping Tom
ideazione e regia Franck Chartier
coreografia Yi-Chun Liu, Peeping Tom
creazione e interpretazione Eurudike De Beul, Marie Gyselbrecht, Chey Jurado
Lauren Langlois, Yi-Chun Liu, Sam Louwyck, Romeu Runa, Dirk Boelens

Con la nuova creazione di teatro-danza a firma Franck Chartier, Peeping Tom catapulta il pubblico in un viaggio manipolativo dalle proporzioni apocalittiche. A S 62° 58’, O 60° 39’ (il titolo indica la posizione geografica di un desolato tratto di costa dell’Antartide e la minuscola Deception Island), una nave si è arenata ed è bloccata tra montagne di ghiaccio. Una piccola comunità di persone si ritrova intrappolata in questo paesaggio arido e pericoloso. Sopravvivono solo guidati dalla natura, aspettando che il ghiaccio si sciolga per continuare il loro viaggio.

All’improvviso, la performance diventa uno spettacolo nello spettacolo, poiché siamo catapultati in un’altra realtà: quella degli artisti e del regista che creano l’opera. Stiamo vedendo il personaggio o l’attore che interpreta il personaggio? In un certo senso, la vera performance avviene nella mente del pubblico. Ma cosa si gioca, cosa è reale? Gli interpreti sono manipolati dal regista o sono loro a manipolare lui? E per quanto riguarda il pubblico? Alla fine, chi manipola chi?

In quest’opera che parte da un naufragio c’è certamente il tema dei cambiamenti climatici che stravolgono ogni previsione. Ma c’è insieme l’allegoria dello smarrimento dell’artista, arenatosi creativamente e in cerca di una via d’uscita per non ripetere sempre se stesso; e c’è la metafora dell’uomo in crisi di valori, costretto, gioco forza, ad un certo punto, a fare i conti col vissuto della propria vita, col messaggio, forse implicito, della necessità di essere insieme per salvarsi e trovare la strada maestra.

In questa nuova creazione di Franck Chartier, la fragilità è al centro della scena. La ricerca della verità e delle emozioni autentiche porta tutti a superare i propri limiti. Gli interpreti mettono a nudo le loro emozioni e le loro vite, ma lottano anche contro le spinte del regista ad andare ancora più in profondità. Dopo anni di sacrifici, volenti o nolenti, iniziano a chiedersi cosa succederebbe se si rifiutassero. La finzione e la realtà si spezzano nel tentativo di sfuggire ai circoli viziosi della violenza. Gli artisti cercano di mettere in scena una rivoluzione, porre fine a tutto, un nuovo inizio. Ma potrebbe essere solo un’altra opera di finzione.

Con S 62° 58′, W 60° 39′, Peeping Tom presenta una nuova performance cinematografica visivamente impressionante, esplorando le relazioni umane, le manipolazioni quotidiane e i fantasmi intergenerazionali, ma anche l’arte, cosa significa donarsi sul palco come performer, e il falso in ciò che viene presentato come reale.

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