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Focus su l’Iran

Teatro India, 9 – 14 maggio 2016

In occasione dello spettacolo Chiudi gli occhi di Patrizia Zappa Mulas
in scena al Teatro India dal 10 al 15 maggio 2016

Focus sull’Iran
a cura di Italo Spinelli, Direttore artistico di Asiatica

9 maggio, ore 21.00 – Sala A
Dalla rivoluzione islamica alla fine dell’embargo
35 anni di Cinema Iraniano di Italo Spinelli
digital video editor Silvia di Domenico
durata: 2 ore

10 maggio, ore 17.30 – Foyer della Sala A
Proiezione documentario Rough cut
di Firouzeh Khosrovani
durata: 20 minuti

a seguire

Divagazioni intorno all’Iran
Conversazione con Bijan Zarmandili

11 e 13  maggio, ore 17.30
12 e 14 maggio, ore 19.30
Foyer della Sala A

Les vent des amoureux
Poema in lingua farsi di Albert Lamorisse
durata: 62 minuti
Il poema sarà recitato in italiano da Sara Pallini
allieva della Scuola di Teatro e Perfezionamento professionale del Teatro di Roma

Rought Cut (2007)
Nelle vetrine dei negozi d’abbigliamento di Tehran sono esposti manichini grotteschi, inquietanti riproduzioni di figure femminili mutilate divenute la metafora del corpo velato e ridefinito secondo i dettami della moralizzazione islamica. Negli anni ottanta i manichini scomparvero dalle vetrine per ricomparire dopo la guerra Iran Iraq, modificati dalle industrie produttrici in modo da minimizzare gli attributi femminili, come un monito alle donne e alla società iraniana. Firouzeh Khosrovani nata a Tehran, dove vive, arriva in Italia per proseguire i suoi di artistici presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2005 consegue un master in giornalismo e collabora con diversi giornali e riviste italiane.
Documentari:
2004 Behesht – e Zahra: the Martyr’s Mother.
2007 Rough cut, Première a Roma, Festival Asiatica, vincitore di tredici premi internazionali.
2008 Cutting off, istallazione e opera video esibita alla Triennale di Milano.
2010 1001Iran,presentato in vari festival Internazionali.
2011 Espelho meu Documentario collettivo femminile, vincitore Best national Documentary award al Documenta Madrid.
2012 Iran, Unveiled and veiled again Produzione Istituto Luce – Cinecittà
2014 Profession Documentarist, film autobiografico diviso in sette parti diretto da sette documentariste iraniane. Premiato in vari festival.
2015 Fest of Duty, Presentato in vari festival internazionali. Premio Idfa Amsterdam

Bijan Zarmandili vive in Italia dal 1960 e ha fatto parte dell’opposizione al regime dello scià Reza Pahlavi in esilio. I suoi romanzi: La grande casa di Monirrieh (Feltrinelli2004), L’estate è crudele (Feltrinelli 2007), Il cuore del nemico (Cooper 2009). Ha pubblicato con Nottetempo I demoni del deserto (2011), Viene a trovarmi Simone Signoret, (2013) e il prossimo romanzo in uscita nel giugno 2016.

Le vent des amoureux (1978)
L’Iran è l’oggetto di questo documentario, che usa sapientemente riprese dall’elicottero per dare un’idea della vastità e dei paesaggi di questo antico paese. Il suo regista, Albert Lamorisse, morì in un incidente in elicottero mentre girava questo straordinario film nel 1970. La vedova e il figlio l’hanno portato a termine usando le sue note di produzione otto anni più tardi, nel 1978. Il film è stato nominato come miglior documentario agli Oscar. Commissionato dal regime dello Shah pre rivoluzionario come propaganda della modernizzazione del paese, cambiò di segno nella realizzazione di Lamorisse che girò un film poetico, narrato dal punto di vista del vento, “sabaa” che vola raccontando la storia e la cultura millenaria e moderna dell’Iran. Per le riprese Lambisse inventò la tecnica “helivision”.

Albert Lamorisse regista, produttore, scrittore francese. Autore del cortometraggio “Le ballon rouge” del 1965 che gli valse la Palma d’Oro a Cannes e l’Oscar per la migliore sceneggiatura. Lambisse morì prematuramente in Iran nel 1970 durante le riprese del documentario “Le vent des amoureux” (Il vento degli amanti).

Lo spettacolo

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