In paese fervono i preparativi per l’imminente matrimonio di Pulcinella e Teresina, tutti sono invitati. Le specialità del banchetto nuziale sono i prodotti tipici delle terre del sud Italia e le immancabili uova freschissime. Rusaru e Ciccillo sono due contadini soci e amici per la pelle, il primo calabrese, il secondo napoletano, che invitati al matrimonio di Pulcinella gli faranno da testimoni. Qualcosa, però, non va nel verso giusto, è da un pò di tempo che la terra dei loro campi è maleodorante, le piante che vi sono coltivate muoiono e le loro galline stanno male tanto da non fare più uova. Allora si scoprirà che qualcuno sta seminando rifiuti tossici nelle campagne dei due contadini inquinando la terra e corsi d’acqua. Saranno proprio Pulciunella e Zampalesta a scoprire e a portare alla luce uno dei fenomeni più inquietanti della nostra storia contemporanea.
In questo spettacolo attraverso l’uso del codice tradizionale e degli archetipi del teatro dei burattini i due artisti affrontano il tema dello sversamento dei rifiuti tossici nelle terre del sud Italia. Attraverso i rapporti sulle ecomafie e le centinaia di inchieste che in questi anni si sono susseguiti, Nasuto e Gallo continuano con questa produzione, lo studio e la ricerca sul teatro dei burattini come strumento di alto livello culturale per l’esigente pubblico contemporaneo di tutte le età.
Lo spettacolo nasce dalla collaborazione artistica di Angelo Gallo con Gaspare Nasuto, burattinaio napoletano che dal 1989 ricerca per pulcinella nuove strade drammaturgiche di gusto contemporaneo. Il teatro dei burattini o delle guarattelle napoletane nasce presumibilmente cinquecento anni fa a Napoli e da questa magica città si è poi sviluppato e contaminato con altre culture mondiali permettendo a questa antica arte di sopravvivere e rigenerarsi. Per la prima volta nella storia si incontrano sul palco due tradizioni storiche di teatro tradizionale, quello napoletano con Pulcinella e quello calabrese con Zampalesta. Un incontro che è possibile solo grazie a Gaspare Nasuto e ad Angelo Gallo che reinventano queste tradizioni mantenendole vive.