Vortex
30 gennaio – 2 febbraio 2020
drammaturgia Jean-Luc Beaujault
direzione artistica, coreografia e scenografia Phia Ménard
con Phia Ménard
musiche di Ivan Roussel da Claude Debussy
drammaturgia Jean-Luc Beaujault
direzione artistica, coreografia e scenografia Phia Ménard
con Phia Ménard
musiche di Ivan Roussel da Claude Debussy
Vortex di Phia Ménard ci conduce nel moto metamorfico della trasformazione, dove ogni canone e norma finiscono per dissiparsi. Nel vortice, coreografia e scenografia generano un movimento fluido e introspettivo, quasi ipnotico, al centro del quale Phia Ménard gioca fisicamente e metaforicamente con l’elemento vento, danzando in un’arena dove le regole non esistono. Testimone e partecipe nella turbolenza violenta e nella danza catartica, il pubblico assiste e si lascia andare alla sensazione di perdita di gravità generata dalla trasformazione.«Sotto quanti strati ci copriamo per apparire al mondo? – riflette Phia Ménard – Chi può rivendicare la propria “anormalità”? Chi si nasconde in noi, assopito, in superficie o nelle profondità dell’essere? Come ci liberiamo dalla morsa dell’artificio per apparire quello che siamo? Voglio lottare contro una morale della paura e della stigmatizzazione. Pensare l’anormale come qualcosa di diverso dal dolore e dalla sofferenza. Nell’arena di Vortex le regole sono volontariamente falsate per aprire la nostra percezione al bisogno di affrancarsi dai tabù, con il vento come materia fluttuante, per sfuggire dalla pesantezza e svegliare “l’Alieno”; la parte dormiente sepolta sotto un’uniforme in prestito. […] C’è bellezza, disgusto, e dominazione: sensazioni violente che ci ricordano che siamo vivi».
ore 21.00
durata 50 minuti
28 gennaio Teatro India ore 19.30
TRANS CATTIVE. Incontro con Porpora Marcasciano
con Porpora Marcasciano
modera Giulia Crispiani
ingresso libero su prenotazione
in collaborazione con Dominio Pubblico
Se la coreografa, danzatrice e giocoliera Phia Menard parla di trasformazione con il doppio spettacolo Vortex e L’après-midi d’un foehn, la “favolosa creatura” Porpora Marcasciano sin dagli anni Settanta racconta il suo percorso personale e politico di scoperta e trasformazione, come protagonista del movimento transessuale. Nel suo corpo e nel suo attivismo, Porpora si è impegnata a ricucire le trame di una storia che la cultura dominante aveva sempre tentato di oscurare, “Il fatto stesso di esistere era un crimine”, racconta Porpora nel suo libro L’aurora delle trans cattive storie sguardi e vissuti della mia generazione transgender. Tra Napoli, Roma e Bologna, Porpora parla della forza rivoluzionaria che risiede nella possibilità di abitare il corpo desiderato e di raccontarlo.
Pioniera e protagonista del movimento transessuale in Italia, Porpora Marcasciano è presidente onorario del MIT (Movimento Identità Trans) di cui è stata fondatrice e attivista fin dagli anni Settanta. Ricopre inoltre la carica di vice presidente dell’ONIG (Osservatorio Nazionale Identità di Genere). Dal 2008 dirige Divergenti Festival del Cinema Trans tra le principali rassegne di cinema specialistico in Europa. Si occupa della raccolta di fonti orali e documentazione per la ricostruzione di una storia trans. In qualità di esperta partecipa a convegni e seminari in Italia e all’estero.
composizione e montaggio registrazioni audio Ivan Roussel dall’opera di Claude Debussy
direttore di scena Pierre Blanchet
creazione e disegno luci Alice Ruest
costruzione scenografia Philippe Ragot
costumi e accessori Fabrice Ilia Leroy
produzione compagnia Non Nova in collaborazione con Institut Français Italia