Vai al contenuto

Sasso

un progetto di Marina Allegri e Maurizio Bercini
testo Marina Allegri
con Maurizio Bercini

 

Lo spettacolo

Il potere di cambiamento di una cosa semplice, consueta eppure così eversiva come il SASSO, sarà lo spunto per giocare con l’oggetto, i suoi innumerevoli significati e le sue infinite funzioni. Perché se un sasso è sempre un sasso, la sua storia cambia a seconda di chi lo guarda.
Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sulla superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanze diverse, con diversi effetti, la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il galleggiante del pescatore. Oggetti che se ne stavano ciascuno per conto proprio, nella sua pace o nel suo sonno, sono come richiamati in vita, obbligati a reagire, a entrare in rapporto tra loro. Altri movimenti invisibili si propagano in profondità, in tutte le direzioni, mentre il sasso precipita smuovendo alghe, spaventando pesci, causando sempre nuove agitazioni molecolari. Quando poi tocca il fondo, sommuove la fanghiglia, urta gli oggetti che vi giacevano dimenticati, alcuni dei quali ora vengono dissepolti, altri ricoperti a turno dalla sabbia. Innumerevoli eventi, o microeventi, si succedono in un tempo brevissimo. Forse nemmeno ad avere tempo e voglia si potrebbero registrare tutti, senza omissioni. Non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, in un movimento che interessa lesperienza e la memoria, la fantasia e linconscio e che è complicato dal fatto che la stessa mente non assiste passiva alla rappresentazione, ma vi interviene continuamente per accettare e respingere, collegare e censurare, costruire e distruggere

Gianni Rodari, Grammatica della fantasia (1973)

Iscriviti alla newsletter