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Circe

di Luciano Violante
regia e scene Giuseppe Dipasquale
con Viola Graziosi

 

Lo spettacolo

Terza opera della Trilogia sulle Donne dal mito ai social a firma di Luciano Violante, con tre figure di donne così dette “negative” che appartengono a tutti i tempi e giungono fino a noi, per raccontarci la loro storia e la scelta di farsi testimoni della loro esperienza. Questi testi, in una relazione empatica e diretta con il pubblico, sono un grido d’amore portato con consapevolezza poetica e politica e con l’urgenza del nostro tempo, attraverso il mito che sempre ci fa da specchio e da cassa di risonanza. Dopo” Clitemnestra” che rivendica giustizia sporcandosi le mani di sangue e “Medea” che uccide i figli perché non crescano schiavi, rivendicando la sua dignità di donna, “Circe” è colei che si fa specchio degli uomini.
“Circe è la sacerdotessa del dolore, il riflesso delle profondità irrisolte altrui, colei che penetra lo sguardo ma non impietrisce”, Non più maga malefica ma riflesso dell’animalità dell’uomo, finché giunge Odisseo, il male supremo, a chiederle aiuto e ristoro.
Attraverso di lei potrà vedere sé stesso? Sarà in grado di accogliere la sua immagine riflessa? Ciò che è. Esiste una giustizia divina o dello stato? O il bene e il male sono una scelta personale, quotidiana e costante, che ci riguarda, ci riflette?

 

 

 

Oltre lo spettacolo

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