Apocalisse in corso

“La comicità parla di una persona comune, che lotta contro difficoltà insormontabili, priva di molte delle abilità e degli strumenti necessari per vincere; senza però perdere mai la speranza”. S. Kaplan

“La comicità è l’arte di dire la verità su cosa significa essere umani”, scrive Steve Kaplan nel suo saggio L’arte della comicità. La commedia e il genere comico hanno il pregio di metterci di fronte alle nostre imperfezioni e, insieme, di raccontare in maniera schietta tutta l’assurdità e il dolore che incontriamo nel corso delle nostre incomprensibili esistenze, rendendo più sopportabile persino l’essere mortali. In un periodo storico così tragico e incerto, la comicità può rappresentare quindi non solo uno strumento di liberazione e autodeterminazione personale, ma una scuola di educazione affettiva. Perché per far ridere in scena bisogna conoscere davvero se stessi, riuscire a stare nel presente, essere disposti a mostrarsi agli altri per ciò che si è, fallire.
Partendo da queste riflessioni, abbiamo intrapreso con gli allievi e le allieve della Scuola di Perfezionamento del Teatro di Roma un percorso laboratoriale di quattro settimane, con il fine di indagare la figura dell’eroe comico e i meccanismi della commedia nella drammaturgia sia classica sia contemporanea. Durante queste settimane, abbiamo studiato testi, improvvisato e giocato con le varie forme del comico, fino ad approdare ai protocolli di drammaturgia attoriale di José Sanchis Sinisterra – nonché ad alcune improvvisazioni elaborate sulla scorta del suo lavoro da Manuela Cherubini e Rafael Spregelburd.