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Gelsomina dreams

direzione Caterina Mochi Sismondi
creazione e performance Elisa Mutto, Alexandre Duarte, Vladimir Ježić
Ruairí Mooney MacCumascaigh, Michelangelo Merlanti e Ivan leri
con la partecipazione di Nina Carola Stratta, Paolo Stratta

 

Lo spettacolo

Come in un set felliniano, quello dell’indimenticabile Gelsomina della “Strada” (il film con cui Fellini vinse l’Oscar) si muovono i performer di blucinQue Elisa Mutto, Alexandre Duarte, Vladimir Ježić, Ivan Ieri, Michelangelo Merlanti, e la partecipazione di Paolo Stratta e della piccola Nina Carola Stratta. L’atmosfera del circo, le musiche (rielaborate anche da quelle del grande Nino Rota) si mescolano per restituire – in questo spettacolo destinato ai ragazzi – un mondo e un immaginario.
In Gelsomina Dream trovano spazio luci e scenografie abbandonate, scheletri di strutture praticabili, oggetti scenici che richiamano l’universo al contempo mitico e profano dell’immaginario felliniano, “strumenti musicali” come un organetto di Barberia e un prezioso carillon di Eugenio Guglielminetti, campionato e suonato in scena. Gelsomina Dreams innesta sul linguaggio del teatrodanza quelli della musica, suonata dal vivo e del circo contemporaneo, in una ricerca coerente ed autentica che è propria delle creazioni di Caterina Mochi Sismondi.
Al centro dello spettacolo, appunto il sogno di Gelsomina, una giovane donna/bambina eterea e visionaria, portatrice di un sentire in continua evoluzione. Il suo viaggio onirico dà vita ade una sorta di percorso  in bilico, per tornare alla poetica felliniana, tra il glamour in stile dolce vita e il mondo della strada, mescolando visioni circensi ed elementi di teatralità alle coreografie. I personaggi che animano l’universo di Gelsomina nascono da un immaginario di umanità che attingono ad alcune maschere create dal regista, Il sogno rappresentato da una Gelsomina bambina; la femme fatale sospesa tra aspirazione e caduta e il suo alter ego maschile; un archetipo di seduttore che è allusivamente incarnato da tre uomini; la figura dell’artista di strada col suo canto; la diva e amante, che oscilla al trapezio tra le strutture scenografiche; la caotica schiera mondana oggetto dell’interesse del paparazzo e una coppia di amanti forse ancora apparizione del vagare perso e malinconico della protagonista.

Oltre lo spettacolo

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