Detesto la parola “attuale” collegata al teatro. Il teatro non è una trasmissione televisiva o un sito. Il grande teatro e la grande letteratura non sono attuali, sono eterni.
In questa messa in scena teatrale di Guerra e pace non si troveranno quindi immagini della guerra in Ucraina o in Medio Oriente. In questo dittico che fa il paio con Anna Karenina del 2023 l’unica scelta di politica culturale è quella di soffermarsi sulla cultura russa per non creare assurdi ostracismi alla straordinaria cultura di un popolo che nulla a che fare con la politica, a mio avviso esecrabile, di un governo.
Ovviamente però non è un caso se mettiamo in scena uno dei maggiori titoli sulla guerra di tutti i tempi nel momento in cui ben due guerre devastano la vita di tante persone e la coscienza di tutti noi. Il problema è che non c’è bisogno di attualizzare il classico di Tolstoj. La convivenza tra guerra e pace, amore e morte, tiranni e popolo, parla già alla nostra coscienza contemporanea.
Altro tema che ci parla è quello dei giovani. Il romanzo intreccia la vita della giovane impulsiva, contraddittoria Nataša con quella del grande eroe romantico Andrei, del problematico Pierre, un giovane che sembra uscito da pagine a noi molto più vicine, con quelle della straordinaria Marja che si sdoppia in due contraddittorie persone, del fragile, tenero, appassionato Nikolai, della bellissima e perversa Helene.
Su queste figure giovanili piene di contraddizioni regna la ironica saggezza di Annette e quella disincantata e acuta del generale che sconfigge Napoleone, Kutuzov. Kutuzov e Annette sembrano impersonare le due parole del titolo Guerra e pace e della loro ironica saggezza sentiamo più che mai il bisogno.
Questa storia straordinaria proveremo a raccontarla con ritmo e continui capovolgimenti di fronte.
Il libro è uno di quei classici che ti impediscono di andare a dormire perché non riesci a staccarti dalle sue pagine. Se riusciremo a trasmettere almeno un poco della sua travolgente passione non lasceremo indifferente il nostro pubblico.
Luca De Fusco