Corriere della Sera – Michelangelo – Vita
Mercoledì 12 novembre 2014,
Corriere della Sera
Tino Bino
INCONTRO NEL SEGNO DI MICHELANGELO
Domani sera al castello di Padernello lo spettacolo tratto dalle rime dell’artista.
In scena l’attore Antonio Piovanelli, con la regia di Giacomo Andrico.
In comune hanno i sentimenti radicati nella bassa, dove l’orizzonte non ha confini e il tempo è un labirinto di stagioni.
Ed entrambi hanno la vita segnata dalla passione per il teatro.
L’uno, Antonio Piovanelli, è un attore maturo, formato alla scuola dei grandi nomi del cinema e del teatro italiani, da Pasolini a Bertolucci; l’altro, Giacomo Andrico, docente, regista, scenografo è cresciuto nelle esperienze della provincia che brucia energie, e deve inventarsi gli spazi, e diventare fucina di talenti. Piovanelli vive a Roma, gira il mondo, frequenta le intelligenze della cultura di frontiera. Andrico fa
la spola con Milano e ha trovato nel castello di Padernello un luogo dove fermarsi, gli consente di pensare progetti, di tessere tele meno provvisorie.
Si conoscono da molto, per la reciproca attenzione alle rispettive esperienze di teatro.
Ma di persona si sono presentati da poco. Ed è stato subito intreccio, quasi una attrazione intorno ai rovelli della messa in scena, del piano di regia.
E della comune convinzione che è un privilegio stare spesso in un cono d’ombra e lavorare nel perimetro delle «piccole zolle», dove è possibile conoscere il terreno da arare, il frutto che ne può nascere.
Una platea contenuta, motivata, un ambiente che non ti è estraneo, una sintonia necessaria fra pubblico, la recitazione, la regia.
Così è nato il Michelangelo, Vita, tratto dalle Rime e dalle Lettere di Michelangelo Buonarroti che andrà
in scena nel castello di Padernello dal 13 al 16 novembre, per l’interpretazione in assolo di Antonio Piovanelli e la regia di Giacomo Andrico.
Li ho sentiti, in un pomeriggio di pausa dalla fatica delle prove puntigliose per ogni dettaglio, dialogare
sul testo, e sullo spazio lungo dove verrà recitato.
Antonio a sottolineare la bellezza delle parole e della vita di Michelangelo, Giacomo a spiegare una scenografia e una regia nate giorno per giorno sulla musicalità delle parole e sulla gestualità con cui vengono trasferite al pubblico.
Ne esce, dice Antonio, la magnificenza della nostra privilegiata umanità; e le fatiche, le ansie, i dolori, l’intelligenza di un artista inarrivabile, che patisce la vecchiaia, ma non ne subisce la decadenza. Sì, aggiunge Andrico, è questa quotidianità di un genio che ho cercato di esaltare sulla scena, con molto movimento, molta corporeità, e pochi oggetti, alcuni simbolici come le sbarre di una prigione.
La sala grande di Padernello echeggerà di voci e rumori che evocheranno insieme la magia del teatro e riflessioni sul senso della vita.