Il Teatro di Roma per Pasolini
Spettacoli, eventi speciali, incontri: un viaggio con pier paolo pasolini, “Testimone carnale” di ieri. profeta dell’oggi
Il Teatro di Roma dedica a Pier Paolo Pasolini uno dei percorsi tematici più articolati della nuova Stagione per raccontare una personalità straordinaria: acuto osservatore del presente, precursore del nostro tempo, scrittore, poeta, autore di film indimenticabili e rivoluzionari, intellettuale e pensatore militante, sempre fuori dal coro. Coscienza fremente di un’epoca. IL TEATRO DI roma per Pasolini è il segmento che omaggia il “poeta corsaro” a quarant’anni dalla sua morte tragica, costruendo un percorso composito di 7 spettacoli, eventi speciali e l’idea di un’insolita esperienza di viaggio. Un’occasione per riflettere sull’attualità attraverso le parole e l’opera di chi l’attualità aveva saputo decifrare con disincantata lungimiranza.
Ad aprire l’omaggio romano la nuova composizione per coro e voce recitante di Giovanna Marini, Sono Pasolini, in prima nazionale dal 27 ottobre all’1 novembre al Teatro India. Una drammaturgia cantata con Enrico Frattaroli, che legge I giovani infelici, e il Coro Favorito della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, che mette in canto le poesie della Nuova Gioventù.
Evento speciale il 2 novembre al Teatro Argentina con Testimone carnale, una serata a cura di Dacia Maraini, Antonio Calbi e Francesco Siciliano. Una maratona di letture da Petrolio, frammenti del suo ultimo romanzo incompiuto, interpretati da 22 artisti: Urbano Barberini, Giorgio Barberio Corsetti, Bernardo Bertolucci, Francesca Benedetti, Paolo Bonacelli, Ascanio Celestini, Ninetto Davoli, Giuliana De Sio, Piera Degli Esposti, Abel Ferrara, Iaia Forte, Massimo Foschi, Dario Franceschini, Lino Guanciale, Monica Guerritore, Roberto Herlitzka, Roberto Latini, Lorenzo Lavia, Luigi Lo Cascio, Antonio Piovanelli, Massimo Popolizio, Francesco Siciliano, Carla Tatò.
Il programma di spettacoli, che si compone di 7 titoli, prosegue con un’inedita partita di pallone Pier Paolo! di Giorgio Barberio Corsetti “giocata” nel campo di Pietralata a Roma (31 ottobre/1 novembre), una produzione Fattore K. Al Teatro India: La stanza della tortura ispirato a Salò/Sade con Francesca Benedetti per la regia di Marco Carniti (4/7 marzo); Il vantone, ovvero la traduzione in romanesco di Pasolini del Miles di Plauto, diretto da Federico Vigorito, con Ninetto Davoli (8/13 marzo); Dopo Pasolini, un rito in roulotte per sei spettatori alla volta, proposta del Teatro delle Ariette (17/22 maggio). Al Teatro Argentina: Federico Tiezzi firma la regia del Calderón, che Pasolini ambienta nella Spagna franchista durante gli anni del regime (20 aprile/8 maggio); mentre ricci/forte presentano PPP Ultimo inventario prima di liquidazione (14/16 giugno). L’anno pasoliniano si completerà nell’ottobre 2016 con la messa in scena di Ragazzi di vita, diretta da Massimo Popolizio con un folto gruppo di giovani interpreti.
Continuano gli omaggi all’Argentina con l’Atelier per Pasolini Aubade, “cantata della Dopostoria” di Carla Tatò e Carlo Quartucci (2 novembre); e la video-opera Pier Paolo Poeta delle Ceneri, ripresa live dello spettacolo del 2012 di Irma Immacolata Palazzo e Gianni Borgna (2/15/29 dicembre). Mentre gli spazi esterni del Teatro India accolgono l’intervento di street art dell’artista Frederico Draw che realizzerà un’opera murale dedicata a Pasolini (inaugurazione 1 novembre). Inoltre, l’intera area esterna di India sarà intitolata Paesaggio Pasolini, in sintonia col gasometro, il fiume, il canneto, le rovine, la fabbrica.
Infine, il sogno di un’idea: un Treno Corsaro, un convoglio vero e proprio che attraverserà la dorsale della penisola, dal Friuli nativo a Matera, la città scolpita del suo celebre Vangelo. Una “drammaturgia viaggiante” a tappe realizzata dal Teatro di Roma con il CSS di Udine. «E’ il progetto cui più teniamo ma anche il più ardito e complesso – dichiara il direttore Antonio Calbi – Ci piace considerarlo un sogno da concretizzare. Nasce dal viaggio che Pasolini fece seguendo il periplo delle coste italiane nel 1956. E noi vorremmo ripercorrere l’Italia, dai paesaggi arsi del Friuli ai calanchi della Lucania, con il suo spirito, attraverso i suoi occhi».