Una riflessione sulla necessità del suicidio e sulla sua condizione, ma anche metafora sulla forza del destino e della salvezza, che i performer/musicisti indagano partendo dalle riflessioni filosofiche di Albert Camus e dal lavoro della scrittrice e attrice Aglaja Veteranyi. Lo spettacolo si costruisce sulla base di canti polifonici corsi, in cui si inseriscono motivi bulgari, romeni, islandesi e ceceni, dove l’energia della musica deve molto a Erik Satie. Tuttavia, il tradizionale materiale musicale è stato trasformato in una forma contemporanea e arricchito di un’intensa partitura di movimento. Ed infatti, nel corso del lavoro, i membri del Teatr ZAR si sono recati in Corsica alla ricerca del materiale musicale che sarebbe divenuto la base della futura partitura musicale. Un momento particolarmente importante è stata l’attiva partecipazione alla liturgia pasquale di Tox, vicino a Bastia; per questo motivo la musica liturgica delle confraternite corse rappresenta uno dei motivi principali della drammaturgia musicale.
Lo spettacolo si inserisce nell’ambito della programmazione CORSO POLONIA 13, il Festival della Cultura Polacca a Roma organizzato dall’Istituto Polacco di Roma e dalla Capitale Europea della Cultura Wrocław 2016.